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lyrics

la vita ci offre molti angoli come ragni noi progettiamo tele di rapporti sociali su cui si adagiano le mosche che poi ci mangiamo il lavoro a volte è un tempo morto infatti la lancetta è un prete già pronto sono allergico alle croci da piccolo avevo il collo già pieno di sfoghi la crescita è fatta di incroci io sono rimasto indietro e non ti vedo più quante streghe hanno bruciato oggi probabilmente non lo sai neanche tu io sogno sabbie blu nella spiaggia industriale ombrelloni di lamiera in questo mondo surreale tutto intorno teloni in pvc con su stampato il mare automi giocano a racchettoni precisi sul bordo di un vulcano la nostra pelle non sente le ustioni ora che attraversiamo in barca il mediterraneo

chiudo gli occhi e non sento più niente sono un perdente in questa ravenna decadente sono un perdente cerco ancora una via coerente sono un perdente chiudo gli occhi e non penso più a niente sono un perdente

respirate il mercato da brave risorse umane valori incrementi di debiti uomini identici fai cambio con chi ti pare interscambio a catena di montaggio sabotaggio a una domenica di maggio serena prossimo briefing alla ghigliottina prima di sera beato chi non c’era delicato sui suoi passi il futuro arriva denso come fukushima rimani qui con me stanotte che il grande freddo si avvicina non mi hanno programmato per obbedire e questo per me è un grave danno la carta mi secca le mani mi secca il domani mi secca non avere ripari

chiudo gli occhi e non sento più niente sono un perdente in questa ravenna decadente

chi non conosce odia chi non conosce ci governa ma è ancora primavera e avvertimi quando saranno finite le stagioni quanto dista il sole da quelle che chiamo illusioni il mio alibi è la crisi va di moda pensare divisi noto con piacere che ancora non ci siamo uccisi vivo in molecole invisibili di spazio che poi si frammentano in un loop continuo

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from La città verrà distrutta domani, track released May 12, 2012

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Occhi di Astronauti Ravenna, Italy

Lo spazio è incolmabile. Il divario ampio.
Da fuori c’è chi osserva con occhi distanti.
Sono occhi di astronauti che si incrociano su orbite concentriche verso la Terra.
Gravitano attorno, scrutano, colgono: reinterpretano linguaggi. Dicono di chiamarsi Polly [già voce dei “ Il Lato Oscuro della Costa” e dei “Delitto Perfetto”] e Max Prod [anima musicale dei “Groovenauti”].
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