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La città verrà distrutta domani

by Occhi di Astronauti

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1.
Mi ricordo solo che ho sbandato e che stavo guidando da sobrio questo posto non lo riconosco quanto tempo è passato da agosto? RIT. Sono naufragato in un’isola la mia mente poi si isola non sarà questa corrente a trascinarmi via la mia mente porta a un’isola POLLY Ciao capo la city è il mio habitat parlo coi gabbiani mi capita di finire sotto il sole a luglio devi vedere poi la notte come sogno io mantengo la mia isola pulita i rifiuti son la mia opera d’arte infinita lo sapeva ballard il cyberpunk attacca l’uomo lascia la sua traccia raccolgo redbull come mele ho la miccia della bomba che esplode nel quartiere bene la lamiera si scalda voragini al dopobarba piante selvatiche rifugi standard sull’A14 file di pellegrini in marcia mi lasciano in eredità condom usati e tonnellate di plastica RIT. Sono naufragato in un’isola la mia mente poi si isola non sarà questa corrente a trascinarmi via la mia mente porta a un’isola VIS Non provo certo a litigare con qualcuno non voglio mica sollevare polveroni non cerco certo di sembrare più simpatico quindi lasciatemi passare questo sfogo accidenti agli immigrati accidenti ai drogati accidenti ai comunisti ai fascisti ai precari accidenti ai calciatori accidenti ai bancari accidenti ai militari a tutti i grigi ai rettiliani RIT. Sono naufragato in un’isola la mia mente poi si isola non sarà questa corrente a trascinarmi via la mia mente porta a un’isola Accidenti al lavoro accidenti al decoro accidenti alla nazione al presidente al biscione accidenti ai musicisti accidenti ai dentisti accidenti ai giornalisti alle tangenti ai piduisti
2.
la vita ci offre molti angoli come ragni noi progettiamo tele di rapporti sociali su cui si adagiano le mosche che poi ci mangiamo il lavoro a volte è un tempo morto infatti la lancetta è un prete già pronto sono allergico alle croci da piccolo avevo il collo già pieno di sfoghi la crescita è fatta di incroci io sono rimasto indietro e non ti vedo più quante streghe hanno bruciato oggi probabilmente non lo sai neanche tu io sogno sabbie blu nella spiaggia industriale ombrelloni di lamiera in questo mondo surreale tutto intorno teloni in pvc con su stampato il mare automi giocano a racchettoni precisi sul bordo di un vulcano la nostra pelle non sente le ustioni ora che attraversiamo in barca il mediterraneo chiudo gli occhi e non sento più niente sono un perdente in questa ravenna decadente sono un perdente cerco ancora una via coerente sono un perdente chiudo gli occhi e non penso più a niente sono un perdente respirate il mercato da brave risorse umane valori incrementi di debiti uomini identici fai cambio con chi ti pare interscambio a catena di montaggio sabotaggio a una domenica di maggio serena prossimo briefing alla ghigliottina prima di sera beato chi non c’era delicato sui suoi passi il futuro arriva denso come fukushima rimani qui con me stanotte che il grande freddo si avvicina non mi hanno programmato per obbedire e questo per me è un grave danno la carta mi secca le mani mi secca il domani mi secca non avere ripari chiudo gli occhi e non sento più niente sono un perdente in questa ravenna decadente chi non conosce odia chi non conosce ci governa ma è ancora primavera e avvertimi quando saranno finite le stagioni quanto dista il sole da quelle che chiamo illusioni il mio alibi è la crisi va di moda pensare divisi noto con piacere che ancora non ci siamo uccisi vivo in molecole invisibili di spazio che poi si frammentano in un loop continuo
3.
4.
Italiano dalla pelle bianca naturale come specie e razza bravo attore pornoattore calvo oratore obeso signore sconfitto o vincente writer senza patente poeta decadente punkabbestia classico turista machista buonista di sinistra sfattone nichilista l’ottimismo è il sale della vita temperamatita imprenditore ripigliati ora che la tua azienda è fallita senso pratico senza panico sesso aggrappato al maniglione antipanico agito molecole impazzite anarchico prete pedofilo caramelle haribo RIT. La città verrà distrutta domani nessuno si chiede come mai la città verrà distrutta domani il veleno è nelle nostre vene nelle nostre mani Teenager piccolo borghese hipster dal marcato accento inglese algerino barbudo straniero nella mia nazione bboy fiero tangentopoli guardie schierate attorno alle baraccopoli paperopoli eterosessuale omosessuale clerosessuale senza tetto interinale con contratto a progetto vita liquida preludio del licenziamento goditi la mensilità e dopo muori contento la chiamano flessibilità e te ne parlano con una scopa nel culo rigidi come i tubi da ponteggio che ogni tanto raggiungono in faccia qualcuno grande capo fuggitivo come un ladro nella casa del ladro faccia agile da candidato già condannato telecomandato tornitore impiegato di secondo livello estetista del grande fratello indovina cosa c’è la fuori donna casa e fornello RIT. La città verrà distrutta domani nessuno si chiede come mai la città verrà distrutta domani il veleno è nelle nostre vene nelle nostre mani
5.
Notte d'oro 03:49
Il vento entra dal finestrino e scuote la mia chioma sono carico per una notte da stelle d’oro notte d’oro e alba chiara la mia vecchia opel corsa mi accompagna l’ultima volta oltre il visibile senza regole tu non sai stare ho un bisogno disperato di collassare non mi dire che hai amato questo caos che tutto distrugge e genera la mia barba è il sogno di un’epoca RIT. Il vento mi accompagna in luoghi che non visiterò lungo l’autostrada quanti amici ho perso e troverò un giorno dall’arcobaleno vi saluterò Siamo ghiaccio di meteoriti lanciamoci per i prati incondizionati come bestie primordiali animali a spasso nelle colline ravennati beviamo un sorso di vino e ci sentiamo sollevati dal suolo che ci spaventa dalla solita noia che ci tormenta dal frastuono che ci addormenta ma la musica è il nostro peacemaker incontri lasciano il segno di comete scusa chi sei oggi chiamatemi come volete forse non è tutto buio come dicono e la guerra tra sessi è un equivoco su un precipizio o su un marciapiede io cerco il mio equilibrio lasciatemi volare togliete il piombo dalla mia carne guardate saturno come si perde prima o poi torno su marte RIT. Il vento mi accompagna in luoghi che non visiterò lungo l’autostrada quanti amici ho perso e troverò un giorno dall’arcobaleno vi saluterò
6.
Tachicardie 02:21
Il mio cuore è calmo il mio cuore è caldo il mio cuore è calmo il mio cuore è bianco il mio cuore è calmo il mio cuore è caldo il mio cuore è calmo il mio cuore è in salvo sono tachicardie Non basta una vita d’inferno serve un po’ di fuoco per capirlo meglio in fondo è nell’apatia in cui navigo se non svengo è meglio un’ustione ogni tanto che un cervello da primate pensa alle tue endorfine da sole dove si sono traghettate là l’airone ci guarda discreto per non disturbarci popolo teorico ci serve un manuale anche per masturbarci religione del muscolo attira gli zombie precrepuscolo gioca con lo stargate del look e ricombinati nel modo giusto Il mio cuore è calmo il mio cuore è caldo il mio cuore è calmo il mio cuore è bianco il mio cuore è calmo il mio cuore è caldo il mio cuore è calmo il mio cuore è in salvo sono tachicardie Camminavo in una valle desolata con gli alberi in cerchio il fango alle ginocchia e 3 soli ma nessuna dance floor hai presente i campi magnetici in concerto tutto ruota e nessuno il centro dopo gli scontri ancora non ci hanno portato dentro voglio anch’io una terra promessa quando ti vedo il cuore mi gioca una strana scommessa la strada per capo nord è ostruita non si può procedere col T1 conosci nessuno che mi riveli dove andrò soldati fotocopie di antenati lasciate teen legate dai volti velati sedate una per una davanti al custode dei peccati autostoppisti di tutto il mondo unitevi un giorno per il maxi ingorgo
7.
8.
Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole La vecchia casa dove sono cresciuto adesso è una villetta che usa qualche sconosciuto ci sono passato davanti e volevo entrarci per ritrovarmi lì con qualche anno in meno soffia il vento e porta via da che parte la sabbia l’universo lento si riarma passano i cingolati nei miei giorni passati 100 ore per avere i secondi contati l’imperativo è distrarsi nell’era della connessione pieni di nervoso non riusciamo più a parlarci mi rifugio nei paesi baschi siamo umani troppo umani per gli altri Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole Vivo in una città ridente qui per i ragazzi non c’è un cazzo di niente dopo l’università si divideranno le strade fantasmi a piedi per berlino e Copenhagen sfuggenti come i riflessi di noi stessi rinchiusi perpetui in condomini modesti con stelle intermittenti che ci parlano strano mi chiedono se il prossimo sistema è lontano Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole Dove finiscono le macerie delle mie giornate nelle discariche siamo ricchi con le ali legate gioventù negate non sprecare il tuo tempo libero nel bosco a contare le fate quando parlo della morte mi sento a mio agio non mi servono siringhe per morire piano 5 cc di rete4 quale tatto quanti squali evadono per sferrare l’ultimo attacco con la fine vicina a quanto pare l’unico futuro è la malattia mentale monumenti a bresci nel mio mondo a quanto pare l’unico futuro è la malattia mentale
9.
Lavorare non mi pesa il mio colore preferito è il rosa il grigio è la mia arma di difesa consumo una vita in attesa in un luogo nero dove passo ogni giorno sincero produco ed avveleno il mio sangue a+ passa il tuo prelievo yo yo la macchia nera si espande nel cielo ingerisco un’aria suadente polvere sottile come l’odio che mi prende a volte non pagherò io il male della gente c’è un veleno che mi toglie il sangue ho un collega a casa in fin di vita che piange ha una figlia e non sa se la vedrà da grande sorridere a un idiota che mente il fumo mi raggiunge chiudo gli occhi e sono già in corsia le nuvole sull’adriatico mi portano a una vita che non è la mia dove sono tutte le promesse che avevo sentito che avevo capito allarme allarme il mondo è stato rapito e per certe cose non c’è più uno scudo l’aria non la combatti se è cattiva e quella inquinata non può essere sconfitta l’uomo è il grande re della guerra il re della terra il re si cancella RIT. Non ne posso più del rumore artificiale mi manca il mio pianeta vivo su un’astronave parcheggiata a terra Gentiluomo del nulla leva la cravatta appoggia lentamente le prada sulla sabbia dall’universo nessuno scappa il segnale del tom tom non ti manca taglia il vento a spicchi di luna per l’amianto non c’è cura come sono tristi i miei occhi adesso vedono cemento prima c’era solamente laguna un vecchio cane randagio ha scelto di morire adagio era libero nessuno è mai riuscito a fermarlo nessuno è mai riuscito a cambiarlo la ciminiera canta nel cielo alta come un’aquila la frequenza del suo vangelo la terra tutto intorno è un cimitero ogni fabbrica una tomba ogni operaio un mistero come per un cane fedele di un padrone crudele il suv è il premio se si comporta bene non spolverate i fucili per la rivoluzione serviranno i vinili RIT. Non ne posso più del rumore artificiale mi manca il pianeta vivo su un’astronave parcheggiata a terra
10.
a 20 anni mangiai la mia prima cioccolata ovviamente era amara e sapeva tanto di ecuador complimenti goleador fino a quel giorno scartavo soltanto kit kat duplo bueno lions bounty e mars mi avevano insegnato a vivere così si piange la domenica e si ride il venerdì come diceva il vecchio philip la cioccolata non è mai cioccolata e ogni dimensione è un romanzo a sé e ogni dimensione mi porta a te se l’lsd apre porte chi ha messo il silicone nelle serrature storte anch’io voglio aprire i miei chakra anch’io voglio mangiare la vera cioccolata tutto quello che sai è falso i tuoi occhi ti han preso in giro le tue orecchie non sentono più la propaganda filtra l’aria l’aria che respiri anche tu il sapore finto diventa vero non è un dramma se sei già al cimitero a 20 anni per caso ho scoperto che era falso tutto quello in cui credevo ho letto un libro e non era la bibbia ho visto sbarre e non ero a rebibbia cieco di macchie dopo lo scoppio di un petardo il mio cervello è in ritardo non capisco se la guerra è guerra o è una festa in una camera a gas in fondo uccidere è una libertà per i non invitati vale la penultima verità lavoriamo per pagare maggiordomi viscidi come sallusti e minzolini è evidente che noi siamo i cloni vieni con me a sputare sulla tomba di Berlusconi tutto quello che sai è falso i tuoi occhi ti han preso in giro le tue orecchie non sentono più la propaganda filtra l’aria l’aria che respiri anche tu
11.
Barcelona 03:42
Apro i fari nella notte un agosto pieno mi travolge con le sue onde di mari e litigi trip e suoni che tu non capisci ubriaco in spiaggia mi tolgo i vestiti nudo davanti al mondo svanisci la mia è un po’ sbiadita forse l’ho lavata troppo e non ho mai corso se mi dici che è l’inizio di un nuovo corso mi sale più di un ricordo nel passato mi sento al sicuro chissà che fine avrà fatto qualcuno e l’amore l’amore è un gioco l’amore è tanto l’amore è poco la gente è felice e si vuole bene la verità è uno specchio e ti appartiene quella borghese te la insegnano dalle scuole media in ogni luogo in cui c’è aria entra l’anarchia della musica è stupenda Marta sei sola stanotte non c’è più nessuno per te luna sei sola come farai a portare luce anche me Una doccia mi svuota la mente quindi chi sono veramente prima o poi tutto si risolve a colpi di revolver siamo noi supereroi dai dialoghi abitudinari dai capelli banali avanti tagliami le ali per bruciare questi giorni surreali la noradrenalina non va sono in corto e un’ombra mi ucciderà io fuggo dalla campagna e scappo dalla città nel nido la rondine torna a casa ma è sola e tu sei lontana come barcelona sei lontana come il mio corpo quando la mia testa non ragiona Marta sei sola stanotte non c’è più nessuno per te luna sei sola come farai a portare luce anche me
12.
Le calli che collassano, io tengo le tue mani la città succhia metalli e scorie, non c'è più un domani Viviamo tra canali e crepe dimentichi dei granfinali gli amori di un settembre insieme scomposto in mille e più frattali le vene di appestati dopo met, i pianeti conquistati dalla mac nestlè e affiliati premod prec. Il futuro è dentro l'Aleph, questa notte è lady macbeth, pare,
credevi nell'umano ma senti il virus che ti assale. Venezia accoglie i morti in distorsioni ad ogni suo confine. Ti vedo mentre corri schivi corpi questa terra è senza insorti. Ti ricordi a fine aprile te ne stavi su un mio palmo sognavamo di rapire gli orizzonti verso il mare aperto e intanto questo cancro cola via dalle ferite. Crolla tutto in mezzo a Tantalo nel Ragnarok Il nostro tetto è il cielo occhi dispersi nella nuova sarajevo lecco il sangue dalle mie ferite corro nella notte e poi congelo chino sull’asfalto rosso della nuova Sarajevo Il cielo rosso porta un poco male tra stelle filanti pronte al metallico carnevale grida strazianti in angoli bui e mani disarmate lungo il viale sento boati nella notte verde flash aurora boreale in mezzo alle bombe mi chiedo se si può ancora amare accendo un fiammifero e una lucky strike penso alle tue iridi e ai riflessi che avrai in questo quartiere di night è un campo minato siamo murati sai tequila e ti risvegli in prima fila arruolato con divisa blu il cielo è rosso ma il sangue è blu il sangue è rosso non pensarci più l’umore più blu questo è un grattacielo leggi le istruzioni e dopo buttati giù e i tuoi occhi che si perdono nel vuoto non mi spiegano l’amore che provo ora che i ponti crollano con gli amanti sotto ed i ribelli muoiono siamo polvere di stelle o siamo sedimenti di macerie ti cercavo nei registri perché devo sapere che esisti stringo la tua foto come un vangelo cerco un faro nella nuova sarajevo Il nostro tetto è il cielo occhi dispersi nella nuova sarajevo lecco il sangue dalle mie ferite corro nella notte e poi congelo chino sull’asfalto rosso della nuova Sarajevo
13.
14.

about

Max Producer [Groovenauti] and Polly [Delitto Perfetto, Il Lato Oscuro della Costa] are "Occhi di Astronauti", and this is their music.

credits

released May 12, 2012

musics & arrangements:
max producer

voice & lyrics:
polly

license

all rights reserved

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about

Occhi di Astronauti Ravenna, Italy

Lo spazio è incolmabile. Il divario ampio.
Da fuori c’è chi osserva con occhi distanti.
Sono occhi di astronauti che si incrociano su orbite concentriche verso la Terra.
Gravitano attorno, scrutano, colgono: reinterpretano linguaggi. Dicono di chiamarsi Polly [già voce dei “ Il Lato Oscuro della Costa” e dei “Delitto Perfetto”] e Max Prod [anima musicale dei “Groovenauti”].
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