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Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole

La vecchia casa dove sono cresciuto adesso è una villetta che usa qualche sconosciuto ci sono passato davanti e volevo entrarci per ritrovarmi lì con qualche anno in meno soffia il vento e porta via da che parte la sabbia l’universo lento si riarma passano i cingolati nei miei giorni passati 100 ore per avere i secondi contati l’imperativo è distrarsi nell’era della connessione pieni di nervoso non riusciamo più a parlarci mi rifugio nei paesi baschi siamo umani troppo umani per gli altri

Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole

Vivo in una città ridente qui per i ragazzi non c’è un cazzo di niente dopo l’università si divideranno le strade fantasmi a piedi per berlino e Copenhagen sfuggenti come i riflessi di noi stessi rinchiusi perpetui in condomini modesti con stelle intermittenti che ci parlano strano mi chiedono se il prossimo sistema è lontano

Il pianeta gira troppo in fretta io respiro solo in giorni di 100 ore e d’inverno che il buio mi circonda non ricordo la forma del sole

Dove finiscono le macerie delle mie giornate nelle discariche siamo ricchi con le ali legate gioventù negate non sprecare il tuo tempo libero nel bosco a contare le fate quando parlo della morte mi sento a mio agio non mi servono siringhe per morire piano 5 cc di rete4 quale tatto quanti squali evadono per sferrare l’ultimo attacco con la fine vicina a quanto pare l’unico futuro è la malattia mentale monumenti a bresci nel mio mondo a quanto pare l’unico futuro è la malattia mentale

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from La città verrà distrutta domani, released May 12, 2012

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Occhi di Astronauti Ravenna, Italy

Lo spazio è incolmabile. Il divario ampio.
Da fuori c’è chi osserva con occhi distanti.
Sono occhi di astronauti che si incrociano su orbite concentriche verso la Terra.
Gravitano attorno, scrutano, colgono: reinterpretano linguaggi. Dicono di chiamarsi Polly [già voce dei “ Il Lato Oscuro della Costa” e dei “Delitto Perfetto”] e Max Prod [anima musicale dei “Groovenauti”].
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